Dopo quasi 2 anni di lavoro è stato pubblicato lo studio condotto dagli scienziati di Facebook insieme ad un paio di dipartimenti delle università Cornell, Princeton e Ithaca sul tema del “contagio emozionale” ovvero della possibilità di rendere più o meno felice una persone in base alle informazioni a cui è sottoposto.
In laboratorio era stato già verificato ma l’apporto di Facebook, dei grandi numeri e delle tecnologie Big Data hanno dato una visione più chiara.
Nel Gennaio del 2012 per una settimana circa, 700.000 utenti di Facebook hanno visto la loro bacheca popolarsi di news un po’ più buone o cattive a seconda del gruppo di appartenza.
L’algoritmo di Facebook è stato infatti alterato, riconoscendo il tono dei post e suddividendo i gruppi gli utenti oggetto dell’esperimento.
Probabilmente ci saranno diverse polemiche in merito ma è tutto legale e chi è iscritto a Facebook ha acconsentito affinchè qualcuno possa decidere cose fargli vedere o meno, incluso la pubblicità.
L’evidenza finale dello studio è abbastanza scontata ma implacabile:
“Attraverso 689003 esperimenti su Facebook, abbiamo dimostrato che gli stati emotivi possono essere trasferiti ad altri tramite contagio emotivo, portando le persone a provare delle emozioni senza che ne siano consapevoli. Abbiamo fornito evidenza sperimentale che il contagio emotivo avviene senza una diretta interazione tra persone (l’esposizione di un amico che esprime un emozione è sufficiente), ed in completa assenza di segnali non verbali”
“We show, via a massive (N = 689,003) experiment on Facebook,
that emotional states can be transferred to others via emotional
contagion, leading people to experience the same emotions
without their awareness. We provide experimental evidence
that emotional contagion occurs without direct interaction be-
tween people (exposure to a friend expressing an emotion is
sufficient), and in the complete absence of nonverbal cues.”
Lo studio completo: http://www.pnas.org/content/111/24/8788.full.pdf
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