Il primo computer, ENIAC, costò circa 6 milioni di dollari nel 1946 ed aveva meno capacità computazionale di una suoneria che troviamo in un bigliettino di auguri ordierno.
L’apollo 11 nel 1969 è arrivato sulla luna con a bordo un computer che aveva la stessa capacità di calcolo di un Commodore 64 degli anni 80.
L’accelerazione impressa dall’ IoT sta generando l’Internet delle cose e si sta trasformando nell’attività chiave in un mercato da quasi 15mila miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
Accelerare il cambiamento è la chiave.
Vedremo accelerare esponenzialmente il numero di dispositivi IoT connessi fra loro e questo permetterà una sinergia sempre più forte fra tutte le scoperte umane.
Conosceremo più cose e sapremo molto di più su quello che pensavamo di conoscere.
Il 90 percento di ciò che sappiamo sull’Alzheimer è stato scoperto solo negli ultimi 15 anni e questo grazie alle tecnologie sempre più efficaci sull’analisi cerebreale. Aggiungiamo pure che siamo in grado di analizzare una mole di dati, con le tecniche dei Big Data, notevolmente più ampia rispetto al passato e questo è un vantaggio.
Questi potrebbero essere i cambiamenti che stanno guidando l’ascesa dell’Internet delle cose:
- Graduale passaggio a IPv6, che permetterà un più vasto numero di punti di contatto nella rete
- l’esplozione di applicazioni software per qualunque cosa
- la crescita di Big Data e dei sistemi di analisi
- sempre più stretta collaborazione delle persone tramite tecnologia
- la continua crescita delle reti veloci a costi minori
- l’ascesa del cloud computing
- l’arriccchimento dell’esperienza nell’utilizzo di oggetti
- Nanotecnologia
Tutti insieme, questi cambiamenti ci porteranno alla quarta fase di Internet.
La prima fare è stata quella di connettere le persone e la seconda quella di creare un’economia connessa portando online vari tipi di transazioni.
La terza fase è quella che attraversiamo oggi e riguarda l’esperienza “aumentata”. Basti pensare alle videoconference o simulatori o i videogame di ultima generazione.
La quarta fase è l’Internet delle cose.
Ovviamente sentiamo parlare di questi argomenti da anni ma ad oggi, per la maggior parte di noi, le auto non comunicano con gli smartphone, le case non si illuminano o riscaldano se stiamo tornando ed i prati non si innaffiano da soli.
Ci sono, però, tanti esperimenti in merito ed in questo modo si trasformano in continue iterazioni innovative.
William Gibson, il famoso scrittore di fantascienza, una volta disse che “il futuro è già qui ma non è uniformemente distribuito”.
In effetti sembra proprio così e l’Internet delle cose lo sta dimostrando.
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