L’ultimo rapporto #gartner sulle Smart City, racconta che queste ultime, rappresenteranno il 45 per cento di tutti gli oggetti collegati nel 2015 e l’81% entro la fine del 2020.
Il rapporto sulle Smart City, prevede che oltre due miliardi e mezzo di oggetti IoT saranno collegati all’interno delle smart city entro il 2020.
Ecco un estratto:
Table 1. Connected Things Installed Base Within Smart Cities (in Millions)
Smart City Subcategory
2015
2016
2017
Healthcare
9.7
15.0
23.4
Public Services
97.8
126.4
159.5
Smart Commercial Buildings
206.2
354.6
648.1
Smart Homes
294.2
586.1
1,067.0
Transport
237.2
298.9
371.0
Utilities
252.0
304.9
371.1
Others
10.2
18.4
33.9
Total
1,107.3
1,704.2
2,674.0
Source: Gartner (March 2015)
I dispositivi utili al servizio pubblico saranno presenti con circa 160 milioni di dispositivi Iot collegati alla rete (Internet of things);
gli uffici intelligenti ne conteranno 650 milioni mentre le case intelligenti circa un miliardo.
L’agenzia, ovviamente, invita i governi a pianificare le loro politiche di conseguenza. Senza un adeguata normativa sulla gestione e soprattutto sulla privacy, potremmo trovarci una bomba fra le mani.
Gartner sostiene anche che la maggior parte delle spese per le tecnologie di smart city arriverà dal settore privato e che le città devono lavorare per garantire che le imprese possano sfruttare i dati combinati con le analisi provenienti dai sensori.
Può essere un gran vantaggio economico per tutti ma va gestita la propensione al rischio nella fase iniziale da parte di aziende ed amministrazioni.